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Il dio del tennis è di nuovo tra noi: a quasi cinque anni dall’ultimo Slam conquistato, Roger Federer alza al cielo il trofeo degli Australian Open 2017 battendo, dopo cinque set, il rivale di mille sfide Rafael Nadal.
Siamo a quota 18. Nessuno immaginava fosse ancora possibile raggiungere tale cifra perché di occasioni ne aveva avute da quel gran giorno di Wimbledon 2012: aveva agguantato altre finali Majors (tre, per la precisione, di cui due a Londra e una a New York), ma si era sempre arreso dopo dure battaglie.
E dopo una stagione da dimenticare, quel 2016 che ha rappresentato il periodo più buio della sua luminosissima carriera e che l’ha fatto precipitare per la prima volta fuori dalla top ten atp dopo quindici anni, pensare di poter ancora essere lì a lottare per un evento tanto importante sembrava quasi utopia.
Ma Roger è il dio del tennis, appunto, e ce l’ha fatta: si è rimboccato le maniche, ha lavorato sodo e, dopo aver battuto uno dopo l’altro gli avversari incontrati sulla sua strada, compreso il connazionale Stanislas Wawrinka incrociato in semifinale, si è trovato di fronte all’ultimo atto il solo giocatore che sulla faccia della terra è in vantaggio nel bilancio degli scontri diretti, Rafael Nadal, reduce anch’egli da un’annata tutt’altro che positiva.
Doveva essere uno scontro epico e tale è stato: non per lo spettacolo offerto in campo – la partita è andata avanti a sprazzi, con giocate fantastiche da ambo le parti, ma con momenti di comprensibile appannamento a bilanciare tutto – ma per le due entità chiamate a giocarsi il torneo, due hors categorie della disciplina.
Si è lottato per cinque set (6-4 3-6 6-1 3-6 6-3) e dopo tre ore e 38 minuti alla fine ad esultare sulla Rod Laver Arena è stato lui, Roger Federer, di nuovo trionfatore in uno Slam. È il suo quinto successo in Australia ed arriva alla partita numero 100 giocata a Melbourne: solo Jimmi Connors, prima di lui, era riuscito ad arrivare in tripla cifra in uno Slam.
È il giocatore più anziano dell’era open a vincere uno Slam ed è soprattutto colui che di Slam può vantarne più di tutti: con 18 vittorie allunga il vantaggio sullo stesso Nadal, fermo a quota 14, e su Djokovic ora a 12.
