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Preolimpica Rio 2016 a Vuillermoz. Cassani: “Percorso per scalatori”

È dominio della Francia nel Test Event – International Road Cycling Challenge, ovvero la Preolimpica di ciclismo, a un anno dai Giochi di Rio 2016. Sul selettivo circuito di 165 chilometri complessivi, ben 90 in meno di quanto i corridori saranno chiamati ad affrontare il prossimo anno, è Alexis Vuillermoz ad imporsi, coronando un impeccabile lavoro svolto dalla sua nazionale, certamente la più quotata all’interno di una startlist in cui mancavano nazioni di riferimento come la Spagna e con altre che avevano scelto di portare giovani leve, come l’Italia.

Ad essere decisiva ai fini della classifica conclusiva è stata, come previsto, la salita di 9 km posta nella seconda parte di gara, in cui si è avvantaggiata, a 25 chilometri all’arrivo, l’intera nazionale francese composta da Romain Bardet, Tony Gallopin, Alexis Vuillermoz, Warren Barguil e Thibaut Pinot, oltre a Serge Pauwels (Belgio), Valerio Conti (Italia), Kleber da Silva e João Gaspar (Brasile) e Yuri Trofimov (Russia).

In virtù della superiorità numerica, i transalpini sono stati abili a giocare da squadra fino a sfiancare gli avversari grazie allo scatto decisivo di Alexis Vuillermoz – già impostosi quest’anno al Tour de France in cima al Mur de Bretagne – che è andato a cogliere il successo. Secondo posto per il belga Pauwels, terzo l’altro francese Bardet. Valerio Conti, caduto, ha dovuto alla fine rinunciare a piazzarsi tra i primi e così il migliore azzurro è risultato essere Valerio Agnoli. Gli altri italiani in gara erano Edoardo Zardini e Iuri Filosi.

Tante indicazioni ha tratto il commissario tecnico della nazionale italiana Davide Cassani dal percorso, che lo reputa “adatto a scalatori alla Froome, alla Nibali, alla Contador“. Il romagnolo giudica “normale” che la vittoria sia andata ai francesi, al via con atleti in grado di vincere tappe nei grandi giri, tuttavia l’impressione è buona per quanto riguarda i suoi azzurri, che sono riusciti a mettersi in evidenza svolgendo ognuno il suo ruolo. “L’importare era valutare le caratteristiche di questo percorso – aggiunge l’ex corridore, che sottolinea l’importante dislivello di 4000 metri che i corridori troveranno tra un anno.

Il tracciato è contraddistinto da due circuiti – riflette ancora Cassani – il primo di 25 km con 3000 metri di pavé e due salite, la prima di 1 km al 17%; il secondo con una salita di 8,5 km e 450 metri di dislivello, a cui segue una discesa ripida. Gli azzurri possono fare bene perché hanno atleti adatti, ma occorrerà preparare nel minimo dettaglio l’evento.

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