Brasile, terra del carnevale di Rio, di calciatori storici e di tanto altro. Il mondiale brasiliano, attraverso il Mondiale, vuole rilanciare la sua immagine, così come spera la presidente Dilma Rousseff.
In occasione della Confederations Cup del 2013, la classe politica brasiliana dovette fare i conti con le centinaia di migliaia di persone che scesero in piazza per esprimere tutto il loro disprezzo per i numerosi casi di corruzione istituzionale. Le proteste interessarono soprattutto la città di Rio.
Da marzo in poi è stato chiamato l’esercito per presidiare le favelas di Maré dove si sentono al sicuro i trafficanti di droga. In questi quartieri vivono persone in condizione di estrema povertà. Amnesty International Brasile ha espresso il suo disappunto contro il Governo brasiliano che ha deciso di occupare militarmente il quartiere di Maré. Alcuni tour operator sono stati messi in stato di allerta, perché si temono disordini durante i mondiali di calcio.
La speranza è che la Nazionale carioca abbia il buon senso di inviare messaggi a tutto il popolo brasiliano per invitarlo alla calma ed a godersi la festa. Nonostante la tanta corruzione, il Brasile ha avuto comunque la splendida occasione di ospitare la più prestigiosa competizione internazionale del mondo.
I suoi campioni, da Neymar a Dani Alves, sapranno regalare un grande spettacolo e chissà, magari anche la coppa del mondo, un trofeo che restituirebbe un minimo di gioia e sorrisi ad un popolo che ha sete di riscatto e voglia di progredire. La speranza è che non succeda nulla di brutto durante la competizione.