Il Foggia Calcio rappresenta una delle realtà più affascinanti e romantiche del calcio italiano, una squadra che ha saputo scrivere pagine indimenticabili della storia sportiva nazionale. Conosciuti come i “Satanelli” per il caratteristico simbolo del diavolo presente nel loro stemma, i rossoneri pugliesi hanno vissuto momenti di gloria che rimangono impressi nella memoria collettiva degli appassionati di calcio.
Le Origini del Foggia Calcio: Dalle Ceneri della Guerra alla Rinascita
La storia del Foggia Calcio affonda le sue radici nel lontano 1920, anche se le prime forme di calcio organizzato nella città pugliese risalgono al 1909 con la nascita della Daunia. Dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale, che aveva colpito duramente la città e causato la morte di diversi giocatori locali, la voglia di ripartire non abbandonò mai i foggiani.
Il 5 luglio 1920 venne ufficialmente fondato lo Sporting Club Foggia, data che segna l’inizio della tradizione calcistica cittadina. I colori sociali rosso e nero, che contraddistinguono ancora oggi la squadra, furono scelti fin dall’inizio, creando un’identità visiva che sarebbe diventata iconica nel panorama calcistico italiano.
Il Simbolo dei Satanelli: Significato e Tradizione
Il soprannome “Satanelli” deriva dal simbolo del diavolo presente nello stemma del Foggia Calcio, adottato fin dalla fondazione ma comparso graficamente solo nel 1990. Questo simbolo, lungi dall’avere connotazioni negative, rappresenta la grinta, la determinazione e lo spirito combattivo che hanno sempre caratterizzato la squadra pugliese.
Accanto al diavolo, altro elemento distintivo dello stemma sono le tre fiammelle sull’acqua, mutuate dal simbolo comunale di Foggia. Secondo la tradizione locale, queste fiammelle evocano l’apparizione della Madonna dei Sette Veli, patrona della città, che si sarebbe rivelata a due pastori emergendo da un laghetto tra tre fiammelle.
Gli Anni d’Oro: Il Foggia degli Anni ’60 e ’70
Il primo grande periodo di successo del Foggia Calcio si colloca negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. In questo ventennio straordinario, la squadra collezionò ben 7 presenze in Serie A e 11 in Serie B, stabilendo le basi per quella che sarebbe diventata una tradizione di eccellenza.
Nel 1965, sotto la guida dell’allenatore Oronzo Pugliese, il Foggia Calcio raggiunse uno dei suoi risultati più memorabili: la vittoria per 3-2 contro la grande Inter di Helenio Herrera il 31 gennaio 1965, una partita passata alla storia del calcio italiano. Quella stagione si concluse con un prestigioso nono posto, il miglior piazzamento mai ottenuto in Serie A fino a quel momento.
Zemanlandia: Il Miracolo degli Anni ’90
Ma è negli anni Novanta che il Foggia Calcio vive il suo periodo più glorioso e spettacolare, quello che i media definirono “Zemanlandia” o “il Foggia dei miracoli”. L’artefice di questa epopea fu Zdeněk Zeman, il tecnico boemo che rivoluzionò il calcio italiano con le sue idee innovative e il suo gioco offensivo mozzafiato.
L’Arrivo di Zeman e la Filosofia Rivoluzionaria
Nel 1989, il presidente Pasquale Casillo richiamò Zeman sulla panchina del Foggia Calcio, neopromosso in Serie B. Il tecnico cecoslovacco portò con sé una filosofia di gioco rivoluzionaria: il 4-3-3 a zona, pressing alto, ritmo forsennato e, soprattutto, uno spirettacolo offensivo che privilegiava il divertimento del pubblico rispetto al pragmatismo del risultato.
Gli inizi non furono facili. Al termine del girone di andata della stagione 1989-90, il Foggia era penultimo con soli 14 punti. Ma il girone di ritorno fu una cavalcata trionfale che fece intravedere le potenzialità di questo calcio innovativo. La piazza si innamorò di Zeman e del suo calcio spettacolare.
Il Tridente delle Meraviglie
La stagione 1990-91 segnò l’apoteosi del Foggia Calcio zemaniano. La squadra vinse il campionato di Serie B con 51 punti, distaccando di 6 lunghezze il Verona secondo classificato, e soprattutto realizzando ben 67 gol con soli 36 subiti. Il merito di questa cavalcata offensiva fu del leggendario “Tridente delle Meraviglie”, composto da:
- Francesco Baiano: Capocannoniere della Serie B con 22 reti, diventerà un pilastro della Fiorentina e della Nazionale
- Giuseppe Signori: Futuro bomber della Lazio e della Nazionale, maestro dei calci di rigore
- Roberto Rambaudi: Ala destra di grande classe, anch’egli futuro nazionale
Il Miracolo in Serie A
La stagione 1991-92 rappresentò l’apice della storia del Foggia Calcio. Al debutto in Serie A dopo 13 anni, i Satanelli stupirono tutti conquistando un incredibile nono posto finale con 35 punti, sfiorando clamorosamente la qualificazione in Coppa UEFA.
Il Foggia di Zeman propose un calcio spettacolare, realizzando 58 gol in 34 partite (secondo miglior attacco dopo il Milan campione), ma subendone altrettanti (seconda peggior difesa). Questo era il DNA del calcio zemaniano: “prendere o lasciare”, sempre all’attacco, sempre spettacolare.
Memorabili furono alcune partite di quella stagione: il pareggio 1-1 all’esordio a San Siro contro il Milan, il pirotecnico 3-3 al San Paolo contro il Napoli di Zola e Careca, e purtroppo anche la pesante sconfitta per 8-2 contro la Fiorentina.
I Trofei e i Successi del Foggia Calcio
Nel corso della sua storia centenaria, il Foggia Calcio ha conquistato diversi trofei prestigiosi:
Competizioni Nazionali
- 2 Coppe Italia di Serie C: La prima nel 2014-15 sotto la guida di Roberto De Zerbi, battendo in finale il Cittadella, e la seconda nel 2015-16
- 1 Supercoppa di Serie C: Conquistata nel 2016-17 insieme alla promozione in Serie B
- Campionato di Serie B 1990-91: Il trionfo che portò in Serie A il Foggia di Zeman
Record e Primati
- Miglior piazzamento in Serie A: Nono posto raggiunto in tre occasioni (1964-65, 1991-92, 1993-94)
- Semifinale di Coppa Italia maggiore: Raggiunta nel 1994-95, sfiorando la qualificazione in Coppa delle Coppe
- Terzo posto nel girone finale di Coppa Italia: Ottenuto nel 1968-69
Il Declino e le Rinascite
Dopo l’era zemaniana, il Foggia Calcio ha attraversato periodi difficili alternati a momenti di rinascita. La cessione dei migliori giocatori del “Foggia dei miracoli” segnò l’inizio di un declino che portò alla retrocessione e, successivamente, a diversi fallimenti societari.
Il club ha vissuto momenti drammatici:
- 2012: Primo fallimento e ripartenza dalla Serie D
- 2019: Secondo fallimento
Tuttavia, la passione dei tifosi e l’attaccamento alla tradizione hanno sempre permesso alla squadra di ripartire. Nel 2019 è nato il Calcio Foggia 1920, che ha raccolto l’eredità storica e sportiva della città, ripartendo dalla Serie D per poi risalire in Serie C.
I Grandi Giocatori Lanciati dal Foggia
Il Foggia Calcio, specialmente durante l’era Zeman, è stato una fucina di talenti che hanno poi brillato nel calcio italiano e internazionale:
- Giuseppe Signori: Diventato uno dei migliori attaccanti italiani, capocannoniere di Serie A
- Francesco Baiano: Protagonista con Fiorentina e Nazionale
- Luigi Di Biagio: Centrocampista di Roma, Inter e Nazionale, poi allenatore delle Nazionali giovanili
- Roberto Rambaudi: Ala di grande classe, anche lui nazionale
- Bryan Roy: Talento olandese dell’Ajax valorizzato da Zeman
- Igor Shalimov: Fantasista russo che incantò San Siro
Il Foggia Calcio Oggi: Verso Nuovi Traguardi
Attualmente, il Foggia Calcio milita in Serie C sotto la denominazione di Calcio Foggia 1920. La squadra continua a coltivare i valori che l’hanno resa celebre: passione, attaccamento ai colori e voglia di stupire.
Il club sta vivendo una fase di ricostruzione, con l’obiettivo di tornare stabilmente nel calcio professionistico di alto livello. La tifoseria, sempre calorosa e numerosa, rappresenta la vera forza della società, sostenendo la squadra sia in casa allo storico stadio Pino Zaccheria che nelle trasferte.
Lo Stadio Pino Zaccheria: La Casa dei Satanelli
Lo stadio Pino Zaccheria, inaugurato nel 1925 e intitolato alla memoria di un pilota foggiano caduto durante la Prima Guerra Mondiale, è il tempio del Foggia Calcio. Con una capienza di circa 25.000 spettatori, ha ospitato le più belle pagine della storia rossonera, dalle notti magiche dell’era Zeman alle sfide decisive per la promozione.
La Curva Nord, roccaforte dei tifosi più caldi, ha sempre rappresentato il dodicesimo uomo in campo, creando atmosfere uniche che hanno fatto di Foggia una delle piazze più temute d’Italia.
L’Eredità Immortale di Zemanlandia
L’eredità del Foggia Calcio degli anni Novanta va oltre i risultati sportivi. Zemanlandia ha rappresentato un modo diverso di intendere il calcio, dove la bellezza del gioco prevaleva sulla ricerca del risultato a tutti i costi. Questo approccio ha influenzato generazioni di allenatori e appassionati, dimostrando che il calcio può essere arte oltre che sport.
Il Foggia di Zeman è diventato un simbolo di romanticismo calcistico, una favola moderna che ha dimostrato come anche le realtà più piccole possano competere con i grandi club, purché animate da idee chiare e passione autentica.
Conclusioni: Il Futuro dei Satanelli
Il Foggia Calcio rappresenta un patrimonio del calcio italiano che merita di essere preservato e valorizzato. La storia centenaria della squadra pugliese, fatta di successi, cadute e rinascite, è emblematica della resilienza e della passione che caratterizzano il calcio nelle cosiddette “province”.
Mentre la squadra lavora per tornare ai fasti del passato, una cosa rimane immutabile: l’amore della città di Foggia per i suoi Satanelli. Questo legame indissolubile tra squadra e territorio rappresenta la vera forza del Foggia Calcio, quella che ha permesso alla società di superare ogni difficoltà e che continuerà a guidarla verso nuovi traguardi.
La storia del Foggia Calcio insegna che nel calcio, come nella vita, non conta solo vincere, ma come si vince. I Satanelli hanno saputo conquistare il cuore degli appassionati non solo con i risultati, ma soprattutto con lo stile, la passione e l’identità che hanno sempre caratterizzato questo club unico nel panorama calcistico italiano.