Montella allenatore Milan, foto Ansa
Montella allenatore Milan, foto Ansa

Serie A, 12ª giornata: Sassuolo-Milan 0-2, Montella e il Diavolo respirano

L’ultimo atto della Serie A prima della sosta per le nazionali, Sassuolo-Milan, arride ai rossoneri: un gol per tempo e strada per l’Europa che torna visibile.

Il Milan e Montella si salvano entrambi: i rossoneri dopo un periodo buio fra Serie A (con 4 sconfitte nelle ultime 6) ed Europa League si rimettono in sesto e conquistano la seconda vittoria esterna consecutiva dopo quella roboante contro il Chievo; l’Aeroplanino invece dà una bella assestata alla sua panchina traballante e potrà preparare con maggiore fiducia il grande big match del San Paolo col Napoli al rientro dalla pausa-nazionali.

Nell’aria piovigginosa di Reggio Emilia c’è un’aria parecchio compassata. O almeno sugli spalti, visto che al Mapei Stadium gli spettatori sono pochi e si sentono gli urlacci sia di Bucchi che di Montella. D’altronde, non si intravede in campo né qualità né intensità e lo spettacolo chiaramente ne risente. L’Aeroplanino al quarto d’ora è costretto al primo cambio, con l’infortunato Calabria che va fuori al posto di Abate.

Le azioni che finiscono sul taccuino sono una punizione di Calhanoglu, che si ripete su azione più tardi, e un tiro a incrociare di Mazzitelli su cui Donnarumma salva.

Poi il match si accende sul finire di frazione. Dopo una grande azione di Kessié Kalinic di testa trova la risposta plastica di Consigli in calcio d’angolo; sugli sviluppi del corner Romagnoli salta più in alto di tutti e segna. Si è al 40’; i neroverdi invocano l’intervento della VAR che però non arriva. A quel punto la gara gira diversamente.

Nella ripresa il Milan dimostra di giocare con mena pressione addosso, con Kessié che finalmente è nel vivo della manovra. Bucchi corre ai ripari mettendo in campo l’ex Matri, ma sono di nuovo i rossoneri a passare con la specialità della casa: Suso rientra e calcia di sinistro alla sua maniera, punendo di nuovo Consigli e regalando il raddoppio al Diavolo.

A quel punto il gioco per il Milan diventa liberatorio: la manovra scorre più fluida e ci provano anche Locatelli e Borini. Dopo le fiammate rossonere il gioco torna a sopirsi, ma stavolta è un torpore che la squadra di Montella fa bene perché sa gestire i minuti rimasti senza ambasce. E alla fine arriva la vittoria: la cosa che serviva di più.

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